Osteopata, chiropratico e fisioterapista: tre professioni diverse

Spesso in studio mi chiedono la differenza tra queste tre figure professionali. A tutti cerco brevemente di dare una risposta e forse avere un post scritto da far leggere mi facilita in questo compito.

Comincio con le differenze dal punto di vista legislativo.

Osteopatia e chiropratica sono due terapie che in Italia stanno passando attraverso una fase di regolamentazione da parte dello Stato. È infatti stabilita nella legge 3/2018 – articolo 7 l’individuazione di due figure professionali ben distinte dalle altre: quelle dell’osteopata e del chiropratico. Pertanto, le affermazioni che ogni tanto si leggono sul web riguardanti l’osteopatia come “specializzazione” post-laurea di altre professioni sanitarie sono del tutto prive di fondamento giuridico (e logico). La fase di riconoscimento non è breve perché la legge deve attendere i decreti attuativi e la creazione di standard di competenza (insieme alle associazioni professionali), nonché l’istituzione di appositi corsi di laurea. Fino ad oggi infatti la formazione per diventare osteopata e chiropratico è privata. Il fisioterapista è invece una figura sanitaria riconosciuta, già inquadrata nel Sistema Sanitario Nazionale e formata tramite un percorso di laurea.

Veniamo ora alle differenze applicative: chi cura cosa.

Osteopata. Svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento di disfunzioni non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscoloscheletrico.

L’osteopata durante un trattamento utilizza principalmente tecniche manuali di manipolazione di varia natura, applicabili a diversi distretti e sistemi dell’organismo: muscolo-scheletrico, viscerale e craniale.

Chiropratico. Si occupa di individuare i fattori causali ed elimina l’interferenza neurologica funzionale ristabilendo l’integrità della colonna vertebrale, dell’apparato muscolo scheletrico e il funzionamento del sistema nervoso.

Il chiropratico utilizza le manipolazioni ma anche delle attrezzature, che vanno dai percussori neurologici a molla o elettrici, ai supporti per le tecniche “drop”, all’ utilizzo di panche speciali per il posizionamento del paziente (ad esempio la panca” knee-chest”, la “cervical chair” o il tavolo “flexion-distraction”).

Fisioterapista. Come previsto dal D.M. 741/94 si occupa degli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita.

Il fisioterapista effettua terapie di riabilitazione e prevenzione, in diversi ambiti patologici e utilizza sia le proprie mani, sia l’ausilio di attrezzi e impianti tipici delle aree riabilitative, sia le terapie fisiche strumentali, quali Elettrostimolazione, Ionoforesi, Ipertermia, Laser, Tens, Tecar e altre.

Esistono anche le similitudini: tutte e tre le professioni sono terapie manuali e prevedono test e manovre effettuate grazie alla formazione e abilità specifiche dei terapisti, applicabili in ciascuno dei tre ambiti professionali. Alcune manovre manuali vengono utilizzate da tutte e tre le professioni, ma in contesti clinici diversi.

Con il riconoscimento e regolamentazione delle professioni di osteopata e chiropratico i pazienti potranno godere di maggior coordinamento tra queste figure e quella del fisioterapista, nonché naturalmente con le professioni mediche e con quelle tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.